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Docenti di religione. Corso regionale a Lanusei

2 ottobre 2015 | News

L’Ufficio di Pastorale Scolastica della Diocesi di Lanusei in collaborazione con i rispettivi Uffici delle Diocesi di Cagliari, Sassari, Ales-Terralba, Nuoro, Alghero-Bosa, Oristano, Tempio-Ampurias, Iglesias e Ozieri ha organizzato a Lanusei dal 1° al 3 ottobre un corso di aggiornamento della durata di tre giorni, per trenta docenti di religione cattolica della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di Primo e Secondo grado, in servizio nelle scuole statali della Sardegna. Il corso, che segue i protocolli dell’Intesa tra Ministero della Pubblica Istruzione e Conferenza Episcopale Italiana, (Convenzione tra il MIUR e la Diocesi di Lanusei del 13 luglio 2015 e perfezionata il 01 settembre 2015 Prot. 28028 e data 01/09/2015), ha come tem: Il profilo del docente di religione tra laboratori didattici e nuove tecnologie.

Il corso è destinato a 30 docenti di Religione Cattolica di ogni ordine e grado delle diocesi della Sardegna chiamati a svolgere il compito di coordinatori dei laboratori didattici a livello locale. La partecipazione è prevista nell’ambito delle attività della formazione in servizio per un totale di 20 ore così ripartite: 8 ore il primo giorno, 8 ore il secondo giorno e 4 ore il terzo giorno.

Il corso guidato da mons. Antonio Mura, vescovo della diocesi di Lanusei, vede la presenza deis eguenti relatori:
– prof. Mario Becciu, psicologo e psicoterapeuta, docente presso la Pontificia Università Salesiana e presso la Scuola Cognitivo Comportamentale e Intervento Psicosociale del CRP di Roma;
– prof. Paolo Masini, laureato in Lettere e insegnante di Religione Cattolica nella scuola Secondaria Superiore, autore di libri di testo scolastici di RC per le scuole secondarie di primo e secondo grado
La direzione del corso è affidata alla prof.ssa Miria Ibba, responsabile del Servizio Regionale per l’Insegnamento della Religione Cattolica e dell’Ufficio Pastorale Scolastica e IRC della Diocesi di Lanusei.

Famiglia e giovani in parrocchia. La nostra Chiesa ascolti con coraggio e profezia

17 settembre 2017 | News

L’appuntamento è ormai ogni anno fissato al terzo sabato del mese di ottobre, vigilia della Giornata Mondiale Missionaria. Stiamo parlando del convegno della diocesi su un tema pastorale che apre il cammino delle comunità. Sabato 21 ottobre a Tortolì rifletteremo quest’anno sul tema: “Famiglia, giovani e parrocchia. Serve ascolto, serve coraggio, serve profezia”, secondo il programma che potete leggere nella pagina iniziale di questo sito. Per prepararsi all’evento, di seguito, l’articolo del vescovo Antonello in uscita nel numero di settembre del nostro mensile L’Ogliastra.
Sabato 21 ottobre si svolgerà il nostro annuale convegno ecclesiale. Il tema scelto: “Famiglia e giovani in parrocchia. Serve ascolto, serve coraggio, serve profezia” ci inserisce nel cammino che sta portando avanti la Chiesa universale verso il Sinodo dei vescovi nel 2018 – significativa in questo senso la presenza di Mons. Angelo Becciu -, nel quale si parlerà dei giovani, senza naturalmente evitare di ascoltarli. Seguendo questo percorso, la nostra diocesi potrà nell’occasione riflettere anche su alcuni temi presenti nella Lettera pastorale “Sul carro con Filippo”, e tra essi quelli della famiglia e della parrocchia, quest’ultimo affrontato nel convegno dello scorso anno. Pur convinto che un incontro di questo tipo non può offrire risposte a tutte le domande, né tantomeno riuscire a esaminarle tutte, credo – altrettanto convintamente – che il ritrovarsi insieme, particolarmente coloro che svolgono un ruolo attivo nelle parrocchie e nella diocesi, costituisca non solo una bella manifestazione di comunione ecclesiale, ma anche l’indicazione di una prospettiva e l’assunzione di una metodologia.
Leggendo  infatti il percorso di questi ultimi anni, come anche – se ho percepito bene – degli anni del mio stimato predecessore Antioco -, non è difficile individuare la necessità di cammini unitari e di finalità condivise. Oltre a una puntuale e non sempre verificata attenzione alle modalità comunicative, tema da non sottovalutare. Un antico detto popolare recita così: “Non mettere il carro davanti ai buoi”, e per metterci “il problema dei buoi”, dobbiamo chiederci “come” portare il Vangelo nelle nostre famiglie, “come” far capire ai giovani che Cristo c’entra con la loro vita.
L’altro giorno, riflettendo sul calendario annuale, mi sono posto una domanda che voglio condividere: quante iniziative abbiamo nella comunità cristiana e nella diocesi per le famiglie e per gli adulti, quante per i giovani? E soprattutto: quante sono organizzate dagli stessi giovani e dalle coppie? In particolare, su quest’ultima domanda rispondo: ancora poche. E’ chiaro infatti che le nostre famiglie e i nostri giovani non sono protagonisti, come potrebbero essere nella Chiesa. E non si tratta di fare del progressismo per “guadagnarsi dei giovani o delle famiglie”, ma di capire e tener conto quanto radicalmente le generazioni attuali siano diverse da quelle precedenti ed esprimano un modo nuovo di cercare il senso della vita.
+ Antonello Mura